Nate libere by Giancarlo Dotto

Nate libere by Giancarlo Dotto

autore:Giancarlo Dotto
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858699737
editore: Rizzoli
pubblicato: 2020-02-17T23:00:00+00:00


Rosalinda Celentano, o il tormento

A proposito di donne fragili e ferite dalla nascita. Novembre 2011. Tutto precipita. Berlusconi rassegna le dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano, il suo amico Gheddafi è stato appena trucidato e un asteroide ci sfiora, passando tra la luna e la terra. Il terremoto uccide mille persone in Turchia. Ne restano sette miliardi. Una di loro ha il cranio rasato e, dentro al cranio, una tempesta di cose.

«La situazione politica non è buona…» La canzone di Adriano mi sta conficcata come un ago nel cranio mentre vado all’appuntamento con la figlia. Questa volta la barboncina si chiama Vita e ha otto anni. Rosalinda si presenta con lei in braccio. L’unica vita che sa tenere tra le mani. Il suo cranio rasato è quello di certe eretiche da cineteca. Non ha bisogno di un inquisitore che la condanni al rogo, Rosalinda il suo rogo se lo apparecchia da sé, tutti i giorni. La ragazza brucia a vista. La cicatrice sulla guancia destra parla di lei più delle sue parole e quasi quanto il suo occhio che è azzurro e selvatico. Scappa da tutte le parti, Rosalinda dal lungo collo, come scappano le sue parole. Le mangia, le divora. Scappare è il suo modo di difendersi, nascondersi. Irriconoscibile anche a se stessa. E pensare che Rosalinda, nell’etimo tedesco, vuol dire «scudo che dà la gloria». Allegra e sinistra allo stesso tempo, dalle sue parti inferno e paradiso sono una porta girevole, la vita insostenibile ma anche degna di essere vissuta.

Conversazione surreale. Parliamo tra i fischi, i clacson e le bombe. Roma in assetto di guerra, per disperdere acusticamente i miliardi di storni che l’hanno invasa di questi tempi. È di passaggio Rosalinda, in tournée per l’Italia con una versione teatrale di Dr. Jekyll & Mr. Hyde, un musical di Giancarlo Sepe che riesuma le grandiose gemelle Kessler. Rosalinda in scena è una vittima di Hyde. Come dire, una vittima di se stessa.

La situazione politica non è buona…

Io sono apolitica, per me tutta la politica è feccia, a partire dalla Chiesa. Non credo in Gesù. Vengo da una famiglia cattolica, ma il dubbio su Dio mi resterà tutta la vita. Preferisco così, non fermarmi mai, cercare Dio ovunque. Voglio vederlo negli occhi delle persone, in un dipinto.

Il dubbio è vitale, ma alla lunga logora.

A parte l’amore, quello che mi sposta è la musica. Quando dipingo, guardo un uomo o una donna ho sempre una colonna sonora in testa. Una volta non avevo più posto per i cd, ho staccato le prese e li ho messi nel frigo. Mia sorella Rosita un giorno mi ha detto: «Capisco che tu ti nutri di queste cose, ma così muori». Sono una pazza, se non mi brucio, non mi contento.

A furia di bruciarsi, ci si brucia.

Muoio? E allora? Muoio avendo vissuto all’ultimo. Detesto le vie di mezzo.

Donna parossistica.

Sono piena di patologie. Devono risorgere Jung e Freud. O parlo con loro in persona o non ne esco. Mi sono calmata da quando c’è lei, Vita…

Dimmi di Vita.



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